mercoledì 27 agosto 2008

USA Georgia Russia

Negli scacchi, in certe situazioni, si sacrifica un pezzo (di solito un pedone) per ottenere un vantaggio di posizione. E' ciò che è successo in Georgia, secondo me. Infatti la Sud Ossetia e l'Abkhazia erano di fatto già sotto il controllo russo. Per questo gli Usa hanno "spinto" il presidente georgiano Saakashvili (giunto al potere grazie ai fondi forniti dalle varie organizzazioni più o meno legate al governo americano) ad attaccare (azione che mai avrebbe fatto senza prima informare gli Usa). La mossa russa era obbligata e quindi prevista da entrambe le parti. Infatti in poche ore l'esercito russo occupa diverse zone della Georgia (cosa impossibile se l'evento non fosse stato previsto); parte subito dopo una campagna dei media occidentali contro la Russia, creando un clima di paura nei suo confronti; dopo mesi di trattive, in una settima vengono conclusi gli accordi con la Polonia e la Repubblica Ceca per l'istallazione dei missili e e del radar nei loro territori (si è sempre detto che erano destinati a proteggere l'Europa dall'Iran) e si chiede che anche l'Ucraina entri nella Nato per difenderla dal "terribile vicino"; inoltre un clima da guerra fredda è più favorevole ad un candidato repubblicano.
Quindi, per concludere, gli Usa hanno sacrificato dei territori georgiani per creare un clima ostile alla Russia e favorire l'allargamento della NATO e l'istallazione dei missile e del radar nell'est europeo.

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